Il ruolo delle foto
Chi mi conosce sa che mi occupo di “lettura della matrice”, ossia attraverso gli oggetti risalgo ad un malcontento personale, famigliare nonché genealogico.
Do molta importanza al colore delle cose che corrisponde sempre ad un tipo di emozione associata talvolta ad irrisolti, emozioni dentro alle quali non vorremmo stare, ma che stiamo attirando a noi.
La cosa più importante è riconoscere che l’inconscio non sa distinguere una persona dalla sua fotografia o dipinto. Una volta interiorizzato il concetto comprenderai bene che un quadro quale quello di Guernica di Picasso pur di qualità un senso artistico, rappresenta sempre una scena di guerra e di distruzione e se nel tuo inconscio famigliare ci sono memorie di distruzione di case o il terrore della guerra, queste verranno risvegliate attirando eventi simili ma non della stessa portata, ad esempio farai fatica ad avere una relazione di coppia nello stesso appartamento del tuo partner in quanto la scena descrive assenza di territorio, oppure potresti risvegliare problematiche ai reni e al sistema urinario, visto e considerato che a livello biologico il nostro cervello riconosce nella pipì il potere di “marcare il territorio”, ma se il dipinto comunica “assenza di territorio”, ciò risulterà difficile… in pratica il nostro corpo cercherà di darci dei segnali.
A questo punto la fotografia di una nonna rimasta vedova in giovane età darà dei chiari segnali di “meglio non soffrire come me, meglio se rimani single o non ti leghi troppo ad un uomo o donna”. Tutto questo può arrivare al punto da stimolare situazioni di contrasto nella coppia semplicemente perché il cervello ricevendo il messaggio dice “preferisco non farti entrare troppo nell’empatia ed in parte nella dipendenza altrimenti rischia troppa sofferenza”.
In pratica il cervello non riesce a distinguere la vita dalla morte, accumula fotogrammi e li considera tutti allo stesso modo.
Sta a te ora scegliere se esporre troppe fotografie nel rispetto massimo dei tuoi avi, amici ecc…
E per quanto riguarda le fotografie tratte da una rivista?
La dinamica è la stessa, con la differenza che l’inconscio invece di riconoscere subito il soggetto, ricerca figure simili nella nostra genealogia, con irrisolti simili.
Anche la disposizione interna della foto è importantissima, immagina solo per un momento un bambino di spalle ad una nonna, nell’inconscio viene tradotta come forma di dipendenza, il bambino si farà carico di dinamiche simili alla nonna adottando soluzioni talvolta identiche.
Gli avi devono stare sempre alle nostre spalle, il nostro inconscio desidera il loro sostegno.
Parlerò del ruolo delle foto anche in altri post, intanto comincia ad osservare le foto che hai posizionato in casa... Rimani sempre aggiornata/o sulle novità di Fabio Netzach, clicca qui.