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Il senso "peccaminoso" delle cose che facciamo...


E’ bello pensare che possiamo essere riconosciuti come persone “valide” se siamo generose, ed è anche carino vedere qualcuno che dona, ma normalmente non riusciamo a comprendere prima di tutto il perché una persona compie una tale azione e poi se è veramente vero che prendere più di quanto si dona sia veramente poi così paccaminoso. Prima di tutto dobbiamo riconoscere che apparteniamo ad una cultura dove, specialmente nel passato, la lussuria era vista come qualcosa di sbagliato e di scorretto a livello sociale e non possiamo sentirci tanto distanti da ciò che tutt’ora viene visto come qualcosa di poco bello, molto spesso ritrovo “codici” nelle persone secondo le quali il “denaro in eccesso” è associato a persone “cattive”. In base a tutti gli studi che ho portato avanti sinora e le quasi 4.000 persone analizzate una ad una nei miei anni di operatore riconosco che esiste una sorte di bilancia secondo la quale più la genealogia ha sofferto della paura dell’abbandono più i discendenti, specie dai nipoti in poi, potrebbero essere portati ad un bisogno di accumulo quasi ossessivo. Questo limitatamente alla memoria di abbandono, invece per quanto riguarda situazioni di “sperpero” è sempre associata la matrice di genealogie dove qualcuno ha abusato della parola “sesso” nel senso che ha superato di troppo il credo famigliare e sociale e si è sentito inconsciamente in colpa e qualcuno dovrà espiare perdendo qualcosa di associato al sesso stesso quindi casi di impotenza o irritazioni vaginali quasi ossessive oppure sperpero continuo di denaro e perdita di opportunità. Oppure altro caso che ho riscontrato di frequente è che una persona tende a “dare” tantissimo quando la geneaologia si sente in colpa di aver preso troppo, più di quanto avrebbe meritato, specialmente se parliamo di eredità spartite male, oppure caso quasi ovvio quando alle spalle il soggetto in altre incarnazioni ha stabilito accordi con l’Universo che comunemente chiamiamo “voti di povertà”. La parte cosciente di questa persona non ricorda niente delle precedenti incarnazioni e allora si vengono a manifestare situazioni dove tenderà a dare tantissimo perché inconsciamente non dovrebbe avere proprio niente. Esistono poi delle cose che possono sembrare assurde a livello cosciente, ma a livello inconscio hanno ragione di esistere, in pratica un individuo o istituzione più si sente in colpa di possedere più dirà agli altri e al sociale in generale di “dare”, ma sarà il primo a trattenere, basti pensare ad istituzioni come la Chiesa Cattolica, il Sindacato in Italia e quello che è stato l’ex Partito Comunista. Il mio consiglio? Dare in modo consapevole, ossia riscoprire la bellezza dell’anonimato prima di tutto e ritrovare la gioia di vedere gli altri felici. Se provi il desiderio di dire “ti ho dato io tutto questo”… allora si tratterà di bisogno di riconoscimento e sarà l’ennesimo tentativo di prendere e trattenere un soggetto affinché sia uno in più a riconoscere il tuo valore.

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